martedì 3 gennaio 2012

Tutt el mond a l'è paes, a semm d'accòrd, ma Milan, l'è on gran Milan

La mia vita si sta dividendo tra Padova e Milano : direttrice automobilistica A4 o binario Freccia Argento. 

Potrei elencare le stazioni in cui il treno si ferma in ordine esatto sia in una direzione che nell'altra. Potrei, meglio dell'applicazione "Pronto Treno", percepire ritardi o problemi sulla linea. Potrei capire l'umore della signorina o del giovanotto che ti porge il giornale con solerzia o con pigrizia indicibile. 

Milano mi ha sempre affascinato : quando facevo solo radio era la città dei grandi network : 105, poi Deejay. Il sogno stava li : mollare baracca e burattini , trasferirsi a Milano e diventare una grande voce dell'etere nazionale. Non è stato così : pazienza. I sogni però non vanno mai gettati nella spazzatura, prima o poi (sono come la Democrazia Cristiana) sotto qualche altro aspetto, magari, ritornano. 

Con il passare degli anni il fascino è rimasto : la voglia di andare invece è scemata. O forse è passato quel momento di beata incoscienza che in determinati periodi della tua vita ti fa prendere tutto e andare lontano. 

Il mio coraggio (o l'incoscienza) si è fermato a Padova. 

Nonostante ciò, destino (o il sogno mai gettato del tutto) ha voluto che per la "seconda faccia" del mio lavoro sia necessario passare più di qualche giorno al mese nella metropoli.  L'ultima volta che vi sono andato mi sono fermato un paio di giorni, da solo . Lontano dalla frenesia del "mordi e fuggi" o del "lavora e scappa" con cui di solito affronto Milano , ho avuto modo di vivere le sue strade , la sua frenesia, la sua gente in modo un po' più completo, più appagante se vogliamo. 

Milano è brutta. Non c'è verde, c'è casino ovunque.  Io vivo in periferia, davanti ad un parco. Al mattino vedo verde ( e non è il semaforo). Come potrei mai ? 

Eppure quel piccolo tarlo lavora, si fa strada ed ogni volta che ritorno lo sento armeggiare con le sinapsi del mio cervellino. 

Provincialismo ? Probabile ! Immaturità ? Sicuro !   O forse solo semplicemente il desiderio, mai sopito, di continuare ovunque e in qualunque posto a rimettere in discussione la propria vita, a non sentirsi arrivati, a coltivare la voglia di scoprire cose, gente, luoghi. 

Forse passerà anche stavolta, la voglia di Milano. Forse no. O forse, domattina, sull'autostrada che mi porterà di nuovo lì, cambierò idea e rimpiangerò soltanto il mare della mia bella Trieste abbandonata, come un'amante ancora nel dormiveglia, molti anni fa per inseguire un sogno che si è modificato ma al quale non posso e non voglio rinunciare : vivere la mia vita pienamente. 




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