lunedì 26 dicembre 2011

Midlife crisis ?

Ti svegli una mattina, leggi un giornale e ti spiegano che gli anni che ti restano sono, statisticamente parlando, meno di quelli che hai lasciato alle spalle. 

Secondo gli espertoni sei all'inizio di quella che viene definita "la crisi della mezza età": quella in cui molli tutto e vai a vivere in un ashram in India oppure molli tutto e trovi una fidanzata ventenne , oppure quella in cui molli tutto e apri un bar sulla spiaggia di Cajo Largo dove finirai probabilmente alcolizzato e depresso. Comunque vada dovresti avere la tentazione di mollare tutto. 

Premesso che, tra le soluzioni prospettate, a quella della fidanzata ventenne ci sei (relativamente) vicino ; che la tua crisi mistica orientaleggiante la hai già avuta parecchi anni fa e che al baretto in Messico preferiresti in assoluto sempre un pub irlandese, temi, senza essertene neppure accorto, di essere piombato nella fatidica crisi di chi si rende conto che indietro non può tornare e che avanti non vi saranno più quei momenti gioiosi che la vita usualmente propone ai giovani. 

Ti concentri: se lo dicono loro qualcosa dovrà pure esserci . Che ne so : un po' di depressione, un decadimento fisico, un energia sessuale che va lentamente consumandosi. Un qualche segno. 

Nulla di tutto ciò. Non ti viene : proprio non sei capace di fartene una ragione.  Non riesci proprio a deprimerti, corri più oggi che 5 anni fa e il resto , grazie al Cielo, funziona ancora (ma vedrò di sottoporre ad accurato controllo nei prossimi giorni, non si sa mai). 

Sei soddisfatto : hai un lavoro che ti piace , un'attività nata da tre anni che (tocchiamoci) progredisce sensibilmente, sei (finalmente) stabile sentimentalmente parlando, hai un sacco di stimoli quotidiani , nessuno ti obbliga a fare le cose e sei addirittura libero di scegliere i giorni in cui buttarti a capofitto nel lavoro e quelli in cui respirare un attimo. 

Non va bene : per gli esperti "dovresti" stare male. E allora pensi di telefonare al commercialista per farti dare qualche pessima notizia (lui si che è capace di deprimerti) , di leggere la pagina Facebook di qualche paranoico per cui la vita non ha senso,  di provare a risolvere un problema di prima media con tua figlia ma neppure il pensiero della tua enorme ignoranza dimostrata appieno riesce a farti desistere dal pensiero che la vita ti piace, anche dopo i 40. 

E che nessuno riuscirà a toglierti dalla mente questo pensiero. In più, metti che come "lui" , riesca ad arrivare a 120... sono ancora un bambino. 






sabato 17 dicembre 2011

Augurio di fine anno (da "The Big Kahuna")

Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non t'erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato.
Canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perder tempo con l'invidia.
A volte sei in testa.
A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse.
Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo.
Usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla.
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza.
Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori.
Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli.
Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono.
Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio... per questa volta


mercoledì 14 dicembre 2011

Sulla professionalità

Ho dovuto riprendere in mano il mio vecchio, polveroso e inutilizzato (se non come fermaporte o come gradino) dizionario scolastico per cercare il termine "professionalità" . La definizione che ne è saltata fuori è stata :  "Complesso di qualità che distinguono il professionista dal dilettante, quali la competenza, la costanza dell'impegno, la scrupolosità ecc. " 

La ricerca è partita perché desideravo sottolineare come in ogni settore (o quasi) della nostra vita quotidiana, siamo sommersi dal trionfo del pressappochismo, dei finti "esperti" , dei "sotuttoioeloinsegnoaglialtri". Tutti sono professionisti in tutto. Di questo, personalmente (e ribadisco è un puro pensiero personale) sono un po' stanco. 

Da buon ribelle devo quindi andare contro la definizione del mio fido dizionario: personalmente non credo che la costanza e scrupolosità facciano un professionista: fanno semmai un buon lavoratore.  Ma l'unica, vera, reale, inevitabile discriminante che "fa" il professionista in ogni campo è la competenza. 

Ho due attività (la radio e l'organizzazione di eventi) in cui i "professionisti" si contano a decine se non a centinaia.  Vi sono molte realtà nell'uno e nell'altro campo degne di ogni rispetto: talvolta di assoluta ammirazione oppure, perché non ammetterlo, di leggera invidia. 

Vi sono persone dalle quali vorrei imparare ed imparare ed imparare ancora tutto fino a sfinirmi. 

Ecco finalmente ciò a cui volevo arrivare : sarà che sto invecchiando io o non vi è più la voglia di imparare ?  Come farai ad avere la competenza se non parti dal basso, se non IMPARI ? 

Nel mio lavoro ho avuto la fortuna di incontrare grandi maestri, di professione e di vita. Con qualcuno conservo ancora dei rapporti meravigliosi, di altri ho perso le tracce o la vita ci ha portato su strade diverse.  Ma ad ognuno di loro devo qualcosa e spero di non avere mai la presunzione di dimenticarlo. 







martedì 13 dicembre 2011

C'era una volta un blog

C'è stato un periodo in cui ho scritto molto, anzi moltissimo. Era una vera e propria "febbre da blog" legata ad un periodo piuttosto "confuso" della mia vita ; periodo che ho messo dietro le spalle e che non amo ricordare. 

Qualche giorno fa la piattaforma che ospitava quel blog mi ha comunicato che chiudeva i battenti: potevo, volendo, recuperare quanto scritto e trasportarlo su una nuova piattaforma. Blogger mi sembrava la più adatta : speriamo che almeno Google non chiuda i battenti. 

Però ho deciso di non recuperare i post di quel blog : rileggere quelle pagine mi ha fatto decidere che ho di nuovo voglia di scrivere, ma non partendo da basi antiche e che oramai non mi appartengono più. 

Questo sarà un blog a cui affidare qualche (ma non troppe) "confessione" e sul quale fare molte "chiacchiere, quelle si. 

Lo so, il blog non va più di moda : è stato soppiantato da Facebook, domani sarà soppiantato da Twitter, dopodomani da qualcos'altro. Resta il fatto, però, che qualunque social network non ti darà mai la possibilità di esprimere i tuoi pensieri e le tue opinioni come un bel foglio di carta bianco. Anche se elettronico. 

Questo blog nasce (o rinasce) così: senza impegno e senza pretese. Al momento anche senza lettori.. ma non si può mica avere tutto nella vita.