lunedì 2 gennaio 2012

Lonely people

Ho un rapporto controverso con la solitudine. 

Da una parte l'ho sempre combattuta con forza, scegliendo un lavoro che mi mette quotidianamente a contatto con molta (alle volte troppa) gente ; eppure, se scavo a fondo nei miei ricordi, alcuni dei momenti più emozionanti, toccanti,  della mia vita li ho vissuti nell'assoluta solitudine.

I miei viaggi da solo, ad esempio : il mese passato negli States , la Tunisia, Londra, la prima volta in Irlanda. 

Stare da solo ha sempre acuito la mia sensibilità : mi ha permesso di scavare a fondo in me stesso, di autoanalizzarmi, di trovare alle volte risposte che cercavo da tempo.  

Ho insomma vissuto la solitudine sempre e comunque (o quasi) come qualcosa di costruttivo e formativo, mai di una "pena" inflittami da qualsivoglia essere superiore adirato per le mie presunte malefatte. 

Scopro invece che la maggior parte della gente cerca disperatamente il "non essere sola". Quanti  accettano rapporti d'amore bacati , marci fino al torsolo , pur di non essere soli; quante coppie tenute insieme dalla paura piuttosto che dall'amore, quanta finzione, quanta ipocrisia. 

Quante false amicizie, quanta rincorsa al "divertirsi tutti insieme a tutti i costi", quanto dover dimostrare di avere una vita sociale talmente frenetica da dimenticare cosa vuole dire rimanere un attimo da soli con la persona alla quale dovremmo il nostro amore incondizionato: noi stessi. 








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